"FAR DA MADRE ALLA MADRE" Questo è un ottimo modo per definire l'attività della doula,infatti questa è una figura professionale che si occupa del sostegno emotivo e del benessere della donna che sta per diventare mamma e della sua famiglia,dalla gravidanza fino al primo anno del bambino.Da parte della doula viene offerto un sostegno intimo e confidenziale,rispettando pienamente le scelte delle persone assistite.
Lo strumento principale che usa è la relazione,saper ascoltare,accogliere,orientare e l'accudimento pratico,ma vengono sviluppate anche altre tecniche come il rilassamento,visualizzazioni,massaggi,ascolto attivo,ballo,canto,yoga,reiki...Principalmente lavora a casa della donna che assiste e se questa ne fa richiesta la può accompagnare all'ospedale,senza interferire con il personale sanitario,infatti la doula non è una figura sanitaria o medica,non prescrive farmaci ne attua diagnosi.Collabora con il personale sanitario(medici,ostetriche,infermiere..)nel pieno rispetto delle reciproche competenze.
PERCHE' UNA DOULA?
In altri tempi le famiglie allargate coccolavano le neomamme durante le prime settimane che seguivano il parto.Il contesto sociale attuale,radicalmente cambiato,espone le donne e le loro famiglie a vivere l'esperienza della genitorialità in solitudine, talvolta le donne sono sorprese di quanto possono sentirsi giù di morale solo pochi giorni dopo aver provato la gioia e l'eccitazione della nascita,anche i papà si possono sentire smarriti o impacciati...
Un'ampia documentazione scentifica dimostra che la presenza della doula può facilitare l'esperienza del parto e del puerperio ed anche la creazione di un forte bonding con il neonato,aumentando la probabilità di un forte attaccamento.In pratica una doula è li pronta a coccolarti,ascoltarti e a donarti il tempo che ti serve per prenderti cura di te stessa riducendo così la possibilità di andare incontro a depressione post partum.

giovedì 5 aprile 2012

nascita senza violenza

Tratto dal libro "per una nascita senza violenza" di Frédérick Leboyer il parto dal punto di vista del bambino.
"...La nascita senza violenza produce bambini forti perché liberi,privi di conflitti.Liberi e pienamente svegli.L'aggressività non è la forza.E'il suo contrario.L'aggressività ,la violenza equivalgono alla debolezza,all'impotenza e alla paura mascherate.La forza è sicura di se,sovrana.La forza è sorridente.Eppure credo che farò fatica a convincere gli amanti dell'aggressività..."

3 commenti:

  1. non avevo mica capito che doula Michela e Mamma e Mimma erano la stessa persona! Che bello, complimenti, magari ci fossero tante persone come te, c'è molto da lavorare per riappropiarci di questi importantissimi momenti.Ammetto che io non me la sentirei di partorire in casa (con Miracolo sarebbe finita col trasporto in ospedale per il cesareo): solo ora mi rendo conto di aver totalmente subito i ritmi serrati del parto e post-parto ospedaliero e tutte e tre le volte non ho visto l'ora di tornare a casa mia a vedermela da sola col pupo, le poppe e tutto il resto.

    RispondiElimina
  2. Ciao carissima!è si,ho la doppia personalità ahahah!! grazie,diciamo che mi sto impegnando e spero di essere veramente utile, è vero c'è tanto da lavorare...sto seguendo le tue peripezie per allattare e devo dire che sei forte(tante sarebbero in piena crisi di nervi)ed è per queste ed altre problematiche che ben conosci(e che ho passato anch'io...) che voglio essere una doula:)un grande abbraccio di luce!

    RispondiElimina
  3. La forza mi viene da mia nonna Vittoria "santa subito" delle mamme e del latte: io, sono nata prematura dopo allucinante parto pilotato e non sono mai stata allattata, ma la storia di mia nonna fa parte di me e me la sento quasi fosse mia.
    63 anni fa partorì in casa i gemelli, nemmeno sapeva che fossero gemelli. Il dottore non glielo disse subito per non spaventarla, dopo la nascita di mia mamma le disse: "Signora, adesso porti pazienza, ne deve nascere un altro, e si deve girare". E la nonna dopo altre due ore di travaglio partorì mio zio che si era girato: lei lo raccontava come un miracolo "si è girato! si è girato". Lo zio era meno sviluppato di mia mamma, lei dice che pareva metà e non aveva le unghie. Il dottore le raccomandò il caldo (non c'era possibilità di incubatrice), inoltre le disse che la sopravvivenza di mio zio dipendeva dal suo latte. Così la nonna si chiuse in casa (due stanze), fece caldo da star mezza nuda coi bimbi sembre a contatto e in quei cruciali 5-7 giorni si fece venire il latte per tutti e due. Se ha potuto farcela mia nonna, allora posso farcela ach'io!
    Oggi pochissimi partoriscono in casa, pochissimi portano a termine una gravidanza gemellare con parto totalmente naturale, i bambini podalici vanno tutti a cesareo programmato... Ecco, io sono discendente di milioni (caspita, dalla scimmia all'uomo!) di donne che hanno partorito e allattato: vuoi che dopo tutta questa selez. naturale il latte non debba venire proprio a me!?!?
    E vuoi che proprio il mio bambino non abbia l'istinto, il riflesso di succhiare!?!?
    Se questo accade, salvo ovviamente situazioni tipo madre dissanguata e figlio prematuro.. dunque, se questo accade a mamma e bimbo in salute può solo essere perchè nei meccanismi fisiologici e mentali che scattano in quei cruciali giorni di avvio dell'allattamento si inseriscono elementi di disturbo innaturali, e ciò è una perdita che non sappiamo calcolare, eppure che resta in noi, nel nostro vissuto.
    Io sono stata fatta nascere con induzione chimica e ho abitato nell'incubatrice 15 giorni e all'uscita non mi sono mai più attaccata al seno: anche se non me lo ricordo, fa parte di me.

    Cara, buon Pasqua
    Elena

    RispondiElimina